venerdì, settembre 29, 2006

La zuppa di Magritte

La zuppa di Magritte, un piatto unico, di cui si crede sia rimasto solo un famoso dipinto.... La zuppa surreale con l'enigma dentro, GEN/OEIL /PI...
Enigma mai svelato
di cui Mblemble vi parlerà introducendovi in un labirinto di significati.
.....cosa sono quelle lettere?
Un indizio per la ricetta della Crème Magrittièn, un semplice rebus o solamente un collage artistico?
I più grandi studiosi, convinti che il rebus sia vero, hanno tentato la strada della soluzione. Parallelamente una ricerca di equipe indaga sui gusti e le abitudini alimentari dell'artista, scorgendo nel dipinto indizi che rivelerebbero importanti enigmi gastronomici.
Qualcuno di voi si è mai chiesto cosa mangiassero artisti come Magritte, Man Ray, Picasso?
Vi siete mai chiesti se avessero dei piatti del cuore o se sapessero cucinare?

Da una foto scattata da Man Ray , di un pollo nero e rinsecchito sopra a un kilo di riso scotto, possiamo dedurre che le due pietanze fossero state cucinate più per soddisfare gli appetiti fotografici dell'artista che per il suo fine palato....

Artisti di quel calibro infatti sono dotati di appetiti straordinari di non facile e modesta soddisfazione!!!!
Se un fantasma d'artista, specie non figurativo, piombasse a casa mia per cena, cosa preparerei per lui?

Come imbandire un tavolo per Duchamp???
In questo caso mi porrei anche il problema delle vettovaglie creative!!!
Insomma non vorrei fare una figura magra, non vorrei imbandire una tavola "pidocchiosa".... Ogni palato ha una sua proporzione, ogni cervello ha un suo gusto immaginato, ogni occhio una cornice, il cibo, per gente così raffinata, non ha funzioni esclusivamente nutrizionali.
Ogni odore è uno stimolo, ogni colore è un ricordo, ogni aroma è un viggio.

Mi sentirei a disagio ad offrire un pasto frugale, uno di quei piatti a cui nessuno ha messo il nome e di cui non ci sarà mai bisogno di scrivere la ricetta con le dosi esatte per essere quella cosa e non un'altra.
Ciascuna pietanza, per essere tale dovrebbe avere un nome, datogli in base a qualcosa di speciale per cui E'. Cooked Ergo Sum!

...Ma torniamo al rebus:
Magritte la pensava come me, quel tavolo è un insulto alla legge del gusto e del buongusto, un invito senza grazia, uno sfamarsi senza colore.
Non è il tavolo del povero che vive di stenti, è il tavolo di chi non vuol prendere nè dare.
Grandi luminari, sono intervenuti a sostenere la mia tesi, giungendo infine ad una SOLUZIONE DEL REBUS che ormai viene considerata definitiva.
Magritte, con il suo tavolo si sarebbe espresso in questi termini:

Gentaglia Pidocchiosa
Magritte non era uno con i peli sulla lingua, sulla sua lingua, poggiavano solo pasti morbidi e vellutati...ma questa è una mia teoria che si basa su segreti non ancora svelati.....
C'è qualcosa però che vi confiderò:
nei miei studi più recenti e dopo lunghe indagini, ho trovato nel dipinto indizi alchemici che riguardano la ricetta segreta della famosa ZUPPA DI MAGRITTE, conosciuta meglio come
Crème Magrittièn all'Oeil.
Ebbene, secondo le mie ricerche, il quadro svela l'ingrediente finale e sopraffino con cui si preparava la Crème Magrittièn .


LA MANGENT AVEC PEPIN D'OEILLETTE
(lama+Gen+Pi+Oeil)
"La mangiavano con semi di papavero"

Eccovi la ricetta così come mi è pervenuta:

400 gr di zucca
1 lt. di brodo vegetale
2 cipolline fresche
1 bicchierino di marsala
un cucchiaino di Raz El Hanout (o un mix di pepe, cumino, coriandolo, curcuma, rosmarino, finocchio, nigella, macis, cardamomo, zenzero, fieno greco)
olio extra
sale
semi di papavero
panna da cucina fresca

Per prima cosa mescolate la panna liquida con i semi di papavero e distribuitela in stampi circolari (dovete ottenere delle palline tipo polpetta) che riporrete nel congelatore.
In un tegame di terracotta far soffriggere le cipolline in olio extra. Aggiungere il Raz El Hanout e la zucca lavata e tagliatta a pezzi. Mescolare bene e salare.
Coprire con il brodo vegetale bollente e continuare la cottura a fiamma lenta per 15 minuti.
Aggiungere il marsala e lasciar cuocere ancora per 5 minuti.
A questo punto, se la zucca sarà cotta, togliere dal fuoco e lasciare raffreddare un pò.
Frullare tutto (la ricetta originale prevede di schiacciare la zucca...erano altri tempi) e rimettere sul fuoco, sempre a fiamma bassa fino a che non raggiunge la consistenza gradita (se vi piace liquida aggiungete brodo, la consistenza giusta sarebbe cremosa e vellutata all'aspetto e al palato).
Preparate delle belle ciotole azzurre come il cielo di Magritte e riponete sul fondo di ciascuna una pallina di panna surgelata, "l'occhio". Versarvi sopra la zuppa calda, guarnire con semini e servire immediatamente!



mercoledì, settembre 27, 2006

Shebkia & Ramadan

Cari amici tutti,
il 24 settembre, domenica, è stato annunciato ufficialmente l'inizio del mese di Ramadan, mese di preghiera e festa per tutti i Musulmani. Io, assorta da mille cose (da mille cani!), non ci ho proprio fatto caso, ma siccome la cosa mi appassiona alquanto, con queste due righe vorrei dargli il BENVENUTO, anche se in ritardo.

Se siete di quelli che non sopportano i musulmani, continuate pure a leggere che vi farà bene!

Non starò qui a raccontare che cos'è il Ramadan, (LINK solo per i più TEMERARI!)
....però ci sono un paio di cose curiose che mi piace raccontare.

L'inizio del Ramadan (nono mese del calendario Islamico) coincide con "l'avvistamento" della luna crescente secondo una tradizione tramandata da Maometto, questo spiega perchè il Ramadan viene simbolicamente associato allo spicchio di luna nuova. L'avvistamento lunare e l'annuncio ufficiale dell'arrivo del Ramadan hanno luogo in Arabia Saudita, terra natia del Profeta, custode della Mecca e di Medina.
Da questo momento parte il periodo di digiuno rituale, di cui tutti sappiamo già tutto, ma in realtà non sappiamo un bel niente!

Comunque sia, quest'anno durerà dal 24 settembre al 22 ottobre.
Si narra anche, che nella notte tra il 26° e il 27° giorno, Dio determini il corso degli eventi per l'anno seguente (....SPERIAMO BENE!!!) e infatti viene chiamata "Notte della Determinazione".
Per capire il Ramadan, pero', bisogna iniziare a pensarlo come un momento di festa, grande eccitazione e preparativi, un mese speciale, come può essere per un bambino il Natale.
Il Ramadan, anche se prevede privazioni, è comunque un mese di rigenerazione e felicità, in cui ci si scambiano regali, biglietti di auguri, si preparano dolci e piatti specialissimi.
Avete provato a "VEDERE" che cos'è il Ramadan su internet???
Siti come yahoo e molti altri propongono KILI (panzallaria ti sto citando!!!) di cartoline animate da inviare ai propri cari come buon augurio e per i vostri amici MUSLIMS e poi vendita on line di gadget per la festa! Insomma non è solo privazione!
ANZI!!!!
Alcuni piatti tradizionali che si preparano durante il Ramadan sono una vera e propria BOMBA DI BONTA'!!!!!

E qui vi cito il mitico libro di Massimo Salani, "A tavola con le religioni", Edizione EDB (mi raccomando, prendete appunti!) in cui ho finalmente trovato la ricetta di un dolce (tentatore spietato) che mangiai qualche anno fa a Madrid e per il quale ho molto studiato per risalire alla ricetta.

Shebkia o Skebbakia: IL DOLCE DEL RAMADAN:


Ingredienti per farne molti:


1 kg di farina
2 kg di miele
300 g di semi di sesamo
150 g di burro
1 uovo
1 cucchiaino d'aceto

15 g di lievito
1 cucchiaino di acqua di fiori d'arancio
1 cucchiaino di cannella
zafferano
olio per friggere
sale

Esecuzione:
Impastate meta' dei semi di sesamo con l'uovo battuto, il burro fuso l'aceto, la cannella, lo zafferano, il sale il lievito precedentemente sciolto in 1 bicchiere d'acqua tiepida per 20 minuti.
Dividete la pasta in parti grandi quanto un' "arancia" e lasciate riposare, coperti con un canovaccio, per circa 20 minuti in un luogo tiepido.
Stendete ciascuna arancia di pasta e tagliate delle strisce lunghe 10 cm, larghe 2 e spesse 2 cm.
Riunite le tre estremita' iniziali delle strisce, schiacciando con le dita, ed intrecciate, unendo le due estremita' finali.
Immergete le trecce nell'olio bollente.
Portate ad ebollizione il miele con l'acqua di fiori d'arancio e tenetelo da parte a fuoco bassissimo.
Quando le trecce saranno dorate, estraetele dall'olio con il mestolo forato e immergetele nel miele.
Cospargete di semi di sesamo.

Per me la quantità di sesamo è eccessiva, però me li sono mangiati lo stesso!!!
Se vi piace saperne di più sull'argomento:
Lilia Zaouali, L'Islam a tavola, Edizioni Laterza

PARTECIPARE E' SEMPRE UN PRIVILEGIO

martedì, settembre 26, 2006

Peperoni alla turca in notte bianca napoletana

Avete mai visto il film "LA SPOSA TURCA" di Fatih Akin?
Se non l'avete ancora fatto AFFRETTATEVI perchè è uno dei migliori film realizzati negli ultimi anni. Bello, spietato, strappalacrime, inquieto, capace di trascinarvi ad Istanbul e farvi desiderare di restare lì per tutta la vita per subirla e goderla....
E' da quando ho visto quel film (e anche un pò con "Il Bagno Turco" di Ferzan Ozpetek) che desidero partire per Istanbul, salire su uno di quei battelli che attraversano lo stretto del Bosforo, annusare l'odore della città e poi cercare un posto dove mangiare quei deliziosi peperoni che cucina Sibel, la sposa turca del film, e che poi, con mio grande rammarico, butta nel cesso e fa annegare con un secco colpo di sciacquone....
Povera me, ho guardato e riguardato cento volte la parte in cui Sibel cucina i peperoni per cercare di carpire i segreti del peperone turco e farlo mio per sempre! Portarlo a tavola, gustarlo e salvare gli avanzi da quel destino crudele che gli riserva il film.
Peperoni alla Sibel, Turchia, come sembravate lontani da me, ma ora non più!
Vi ho scovati su internet e il segreto di Sibel è definitivamente svelato.
Eccolo qui, facile e veloce: http://www.mangiarebene.com/cinema/sposa_turca.htm
Su questo sito troverete tutte le ricette che avete visto preparare dai vostri attori del cuore e che avete sempre sognato di fare anche voi (magari immaginando di essere SPLENDIDI come loro!).
Io con l'inferno che ho in casa, il peperone non l'ho ancora fatto. Sto aspettando l'occasione giusta e ho pensato alla notte bianca a napoli.
Perchè? Lo sapete che quest'anno è dedicata al bacino mediterraneo?
Napoli è stata divisa in "MUNICIPALITA'". A ciascuna di esse corrispondono le bandiere di alcuni paesi del mediterraneo: Spagna, Tunisia, Libano, Turchia!
Che gioia per me, che sogno di preparare il peperone e andare dopo cena in un angolo di Turchia!!!
...C'è solo un problema, io il prpgramma l'ho letto e riletto, TurchiA collocata in Municipalità 4 e 6 . SOLO CHE DI TURCO NON FARANNO NIENTE, NEMMENO UNA BANCARELLA!!!
Spero di essermi sbagliata.
Qualcuno saprebbe dirmi dove sarà la turchia quella notte?????

lunedì, settembre 25, 2006

Elisir di sfogo amaro


Queste sono le mie prime sfornate di blog,
mi sono accorta che desideravo tanto dare un'impronta meridionale alle mie pagine, si, perchè io mi sento del sud, a sud sono nata, a sud vivo e se mai nella mia vita mi trasferirò, sarà per andare ancora più a sud!!!
Il problema del trasloco, per noi, la famiglia Mblemble, forzatamente costretta alla convivenza con 4 cani extra, in questi giorni si pone davvero. L'OMM fatica poco, a me sta per scadere per l'ennesima volta l'ennesima assunzione a termine, i cinque cuccioli stanno diventando ingombranti. Insomma è davvero arrivato il momento di andare via da Napoli, per questioni pratiche ovviamente, ma anche per questioni puramente ideologiche o, meno aggressivamente, di "scelta di stile di vita". Napoli è troppo fetente per noi!
Perchè non dirlo, vivo a Napoli dal 1996 e ogni volta che vado via da Napoli per qualche giorno, a volte anche solo per qualche ora, mi accorgo quanto Napoli sia una città decadente, non per sua natura, ma per colpa di quanti la abitano!!!
Non raccontate più balle napoletani (non tutti, ma comunque troppi), ORMAI NON CREDO PIU' ALLA FAVOLA DELLO STATO ASSENTE....E' COLPA DELLE PERSONE!!!!
Perchè? Perchè davanti alle campane per la raccolta differenziata, dove io come un'imbecille differenzio, trovo chili di spazzatura organica e il cassonetto per questo tipo di rifiuti sta lì accanto, perchè buttate tutto a terra senza remore e la città è pulita solo all'alba, quando incontro lo spazzino che pulisce chili di porcherie disseminate dai "civili" durante il giorno, perchè mangiate sulla spiaggia e la lasciate ricoperta della vostra spazzatura, ci sguazzate dentro e vi piace così! Insomma, io sono Calabrese e il problema dello stato assente ce l'ho dalla nascita, però non mi piace essere incivile, non mi appartiene e in Calabria ci sono discariche abusive, ospedali fetenti, scuole pubbliche poverissime, l'autostradadelsoleincostruzionedamillenni! Questo è lo stato assente, quello che si ruba i soldi, però le spiagge pubbliche i cittadini le lasciano pulite, non si butta tutto per strada, la gente pulita è pulita.
Per cui Napoli, credo che, mio malgrado e malgrado il tuo innato splendore, saremo costretti a salutarti, a cercare una casa in un posto più pulito, dove la gente sia più civile.
Si dice che il Sud sia tutto fetente....speriamo di no!

PS: Per gustare lo "SFOGO AMARO" vi consiglio di consumarlo con i famosi "BISCOTTI ALL'AMARENA" tipici di Napoli. Di questi purtroppo non possiedo la ricetta, poichè al contrario dei costumi locali, per prepararli non si butta niente: si narra che il pasticciere conservi gli avanzi di impasto dei vari dolci che prepara, amalgama tutto per ricavarne un impasto unico e straordinario usato appunto come base dei biscotti farcendolo poi con amarene.

martedì, settembre 19, 2006

Isidora

All'uomo che cavalca lungamente per terreni selvatici viene desiderio d'una città. finalmente giunge ad Isidora, città dove i palazi hanno scale a chiocciola incrostate di chiocciole marine, dove si fabbricano a regola d'arte cannocchiali e violini, dove quando il forestiero è incerto tra due donne ne incontra sempre una terza, dove le lotte dei galli degenerano in risse sanguinose tra gli scommettitori. a tutte queste cose egli pensava quando desiderava una città.

Isidora è dunque la città dei suoi sogni: con una differenza.
La città sognata conteneva lui giovane; a Isidora arriva in tarda età. Nella piazza c'è il muretto dei vecchi che guardano passare la gioventù; lui è seduto in fila con loro.
I desideri sono già ricordi.
Italo Calvino Le città invisibili

bene bene...


Bene bene, ho fatto un giretto giusto per capire un pò, sono anche uscita fuori a prendere un pò d'aria....
...al momento sono sola, sia nel posto in cui mi trovo, sia sul blog.
Sono a Napoli, il cielo in alcuni quartieri è azzurro, in altri piove. Vorrei avere qui tutto il materiale per il nuovo "nato": le foto dei miei cagnolini e della loro mamma, del matrimonio a Madrid di mia sorella, dell'Egitto, le ricette di cucina medio orientale e quelle calabresi e siciliane, le perline e i ciondoli che faccio, i libri e i dischi, le piante, gli olii e le essenze, i tè e le tazze....ma sono a lavoro e il mio mondo, quello di mblemble dorme....sonni agitati.

.....ehmmmm molto imbarazzo!!!!


..ho aperto un blog...una cosa che non riesco a visualizzare e a toccare e in cui non so ancora nenmmeno cosa srivere.... ....non so neanche se questa pagina mi consentirebbe di fare altre cose oltre a scrivere su questo spazio bianco, però, non essendo una appassionata di blog, e non avendo alcuna esperienza, questo spazio, graficamente simile alla mia casella di posta, è l'unica cosa che riesco a riconoscere. Che ne farò di questo blog? Lo utilizzerò per conservare tutti quei ritagli di cose che stanno nella mia testa e che per lo più vanno perse. Sarà un grande patchwork colorato e informe come quella nebulosa (che ho sempre chiamato blog) che continuamente si forma nel mio cervello e si sposta come aria nell'intestimo...paragone infelice che però rende. Ora chiudo perchè ho bisogno di spostarmi per imparare, non mi piace stare troppo a lungo in un posto.